La Stabilometria (analisi posturografica) è un esame che permette divalutare e misurare il controllo fine della postura. Il soggetto esaminato sale su una pedana computerizzata (pedana baropodometrica) , rimane lì immobile, in stazione eretta, per un tempo predefinito, mentre la pedana registra. Queste piccole oscillazioni sono indispensabili: sono i continui fini aggiustamenti che il cervello fa permantenere il corpo in equilibrio. Il corpo umano, che è un insieme di segmenti articolati fra loro, è del tutto instabile se privo del controllo neuromuscolare, e senza di esso collabirebbe sotto la forza di gravità (ciò che accade quando si sviene).

La PEDANA STABILOMETRICA è una piattaforma in grado di registrare le forze verticali che si esercitano su di essa: nella fattispecie la forza peso del corpo umano. La lamina della piattaforma, su cui appoggia il soggetto in
esame, contiene al suo interno rilevatori di pressione in grado di registrare i movimenti del suo centro di pressione (COP: Center Of Pressure), il quale proietta verticalmente sulla base di appoggio seguendo la direzione verticale
della linea di gravità. In tal modo è possibile registrare dalla pedana i micromovimenti del baricentro corporeo e le continue correzioni effettuate dal sistema di controllo posturale per tenerlo in equilibrio.
La stabilometria serve a valutare il controllo fine della postura e la normalità delle “entrate posturali” ovvero la serie di informazioni multisensoriali periferiche (visive, somatosensoriali e vestibolari). In altre parole, nell’occhio,
nei vestiboli dell’orecchio interno e nel sistema muscolo-scheletrico, vi sono recettori che contribuiscono a definire la posizione del corpo nello spazio. Questi recettori inviano informazioni al Sistema di Controllo Posturale,
situato centralmente nel troncoencefalo, che le elabora e dà origine ad attività muscolari di aggiustamento posturale che mantengono il corpo nella posizione desiderata.
Il sistema può essere “stressato” sopprimendo o disturbando una delle entrate posturali, ad esempio con il TEST DI ROMBERG (occhi aperti-occhi chiusi). Un’altra prova comunemente impiegata è il TEST OCCLUSOPOSTURALE,
in cui un semplice svincolo della mandibola modifica le importanti informazioni a partenza dal sistema cranio-mandibolo-cervicale.